Puntura di medusa: cosa fare SUBITO (e cosa evitare!)

Quando diciamo “puntura di medusa” in realtà usiamo un termine improprio.
Le meduse non pungono come le api o le zanzare: rilasciano sottilissimi filamenti urticanti attraverso cellule speciali, che iniettano una tossina a contatto con la pelle.
Ma ormai il termine “puntura” è entrato nel linguaggio comune… e quindi lo useremo anche noi.

E allora: cosa fare se vieni colpito da una medusa?

Primo passo: niente panico.
Fa male, certo, brucia, ma nella maggior parte dei casi non è pericoloso.

Esci con calma dall’acqua. Non sfregare la zona colpita, né con la sabbia né con l’asciugamano: rischi di peggiorare l’irritazione.

Sciacqua con acqua di mare, non con acqua dolce.
L’acqua dolce potrebbe attivare altre cellule urticanti ancora attaccate alla pelle.

Se vedi dei filamenti, rimuovili delicatamente.
Puoi farlo con una pinzetta o anche con una carta rigida, tipo bancomat.

Dopo, se ce l’hai, puoi applicare aceto bianco o anche succo di limone: aiuta a neutralizzare la tossina in molte specie di meduse.
Ma attenzione: non è sempre indicato per tutte. In caso di dubbi, meglio solo acqua di mare e impacchi freddi.

Sì, ghiaccio, ma sempre avvolto in un panno. Mai direttamente sulla pelle.

E cosa non fare?

Niente alcol.
Niente ammoniaca.
E no, nemmeno la famosa urina da film: sono tutti rimedi sbagliati, che possono aggravare il dolore.

Chiama subito il 118 se la persona colpita ha difficoltà a respirare, giramenti di testa, oppure se è un bambino piccolo, un anziano o un soggetto allergico.

In tutti gli altri casi, il fastidio dura di solito qualche ora o qualche giorno e si risolve spontaneamente.

Un’ultima cosa: le meduse non sono cattive.
Sono animali antichissimi e delicati. Usano i loro tentacoli solo per difendersi o nutrirsi.
Rispettiamole, anche quando ci fanno un po’ male.

Alla prossima, e buona nuotata!