ESSERE O DIVENIRE SE STESSI/ con Shobha Arturi

“Conosci te stesso” è scritto sul tempio di Delfi, un invito che porta l’attenzione proprio al centro della conoscenza. Ma anche ai limiti e ai confini che ci confrontano quotidianamente. Non un sé infinito e enfaticamente gonfiato, ma un sé che si forma e riconosce nell’incontro con l’altro da sé. Man mano che ci avviciniamo nell’esperienza al processo di ascolto della variegata moltitudine di bisogni, desideri e sogni che ci compongono, ne incontriamo la spaziosità misteriosa. Stare in ascolto a un tempo disegna i nostri limiti e allarga la percezione. Ci troviamo sospesi e in qualche modo stabili: particelle dell’universo che interagiscono dentro e fuori di noi. Percepirsi così ci avvicina al cuore dell’esistenza stessa, non un’esistenza fittizia, ma una meravigliosamente concreta, più vicini alla possibilità, alle possibilità di sentirsi mutevoli e in trasformazione.

La trasformazione più che il cambiamento è al centro del processo che ci fa unici.

La visione offerta dalla psicoterapia della Gestalt ci invita a considerare la vita come un flusso in cui esistere implica uno stare nel tempo e nello spazio. Nel tempo e nel luogo specifico che abitiamo e ci invita a sperimentare da qui il primo passo che è avventura continua verso ciò che ci sta più a cuore.

La conoscenza di sé in questo campo è contatto corporeo, emotivo e mentale e di fatto pratica meditativa che ci porta e sperimentare il flusso dell’esistere.

con
Shobha Arturi medico, psicoterapeuta, didatta IGF