Se il prodotto è gratis, il prezzo sei tu - 26 novembre 2025
Автор: Guido Gabotto
Загружено: 2025-11-26
Просмотров: 7
Impossibile rintuzzare memorie di giovanili passioni, quando il fascino di “Avere o essere” di Erich Fromm (sullo sfondo anche la radicalità della scelta non negoziabile di “Aut aut” di Søren Kierkegaard) suggeriva come non impossibile la conciliazione tra il messaggio della Sacra Scrittura (il ricco stolto di Luca 12, il ricco Epulone al successivo Capitolo 16 e, prima, la disperazione del Re Baldassàr narrata dal Libro di Daniele, 5, ma si potrebbe continuare) e quello di intuizioni laiche, con insegnamenti tutti propri e certo anch’essi persuasivi.
Intuizioni che resero alla portata di tanti, se non di tutti, come nel “nuovo Stato industriale” e nelle sue successive evoluzioni, la società dei consumi non abbia tardato a scoprirsi opulenta e triste o, secondo il Card. Giacomo Biffi, sazia e disperata.
Dunque, l’antitesi tra due modalità fondamentali di concepire l’esistenza; mentre all’orizzonte si impone la categoria dell’avere su quella dell’essere: quanto più si ha, tanto meno si è (la “reificazione”), si è cosa tra le cose, il nostro essere si risolve nell’avere.
Ma come cambia nel Terzo Millennio quel “Regno dei mercanti” indagato da Friedrich Hegel tra XVII e XIX Secolo?
La irripetibile unicità della persona umana, come si può affermare, nella sua centralità, se non si smaschera l’insidia della massificazione che vede nella comunità nient’altro che un insieme di monadi, tra esse fungibili e comunque condizionabili?
***
Il Terzo Millennio, si diceva.
Quando, dopo la prima rivoluzione industriale (che amplificava con le macchine le capacità di lavoro dell’uomo) e la seconda (che affida alla tecnologia le possibilità di ottimizzare i profitti superando anche la deriva tayloristica, mentre cambia volto – da industriale a finanziario – lo stesso capitalismo) l’economia è dominata da soggetti capaci di agire su scala planetaria ed in una dimensione immateriale, di orientare le scelte delle persone, di ottenere risultati commerciali prima impensabili.
L’incontro, coordinato dalla Prefettura di Vercelli, con tanti ragazzi delle scuole medie e superiori ha cercato con successo di unire due temi apparentemente distanti e, invece, del tutto complementari.
Occorre essere più consapevoli dei rischi del web.
Anche perché il loro contributo alla riduzione a cosa della persona, è il passaggio preliminare alla violenza di ogni tipo, anche quella di genere.
Se la donna è una “cosa”, perché non trattarla come tale?
Come dire ai ragazzi che, se mi piace un fiore lo raccolgo (ti amo… oppure “mi” amo e ti uso?), ma se amo un fiore lo annaffio e me ne prendo cura ogni giorno (ti amo e mi dono a te)?
Una sfida davvero tanto stimolante, quanto impegnativa, ma infine, crediamo sia stata vinta, questa mattina, 26 novembre, al Teatro Civico di Vercelli.
Abbiamo messo a repertorio (nel video che accompagna queste righe) alcuni degli interventi in programma.
A partire dal Sindaco Roberto Scheda, al Procuratore della Repubblica, Ilaria Calò, al Prefetto Lucio Parente (tra gli interventi istituzionali)
Nel merito, hanno parlato ai ragazzi sull’inedito tema “Se il prodotto è gratis, il prezzo sei tu” tre relatori d’eccezione.
Si è iniziato con Carlo Introvigne, Sostituto Procuratore della Repubblica, sul tema “Social network, algoritomo, tecnocrazia del consumo – Il grande inganno del mainstream, per cui “sei ciò che hai”.
Nel filmato un’ampia sintesi dell’intervento, che ha dato anche alcuni spunti sui successivi.
E’ stata poi la volta di Ivano Zoppi (dal modello della realtà, alla violenza e cultura del possesso, alla mitezza e cultura del dono).
Zoppi è Segretario generale della Fondazione Carolina.
Infine, Chiara Succi, Associated Professor della ESCP Business School”
***
Molto più della parola scritta, il filmato aiuta a comprendere davvero come sia urgente (e, infine, anche gradito dei destinatari) parlare sempre di più ai ragazzi di queste cose.
Доступные форматы для скачивания:
Скачать видео mp4
-
Информация по загрузке: