"Nuove evidenze sull'effetto benefico di prebiotici e probiotici nel trattamento delle MICI"
Автор: CEMAD - Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS
Загружено: 2025-02-19
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Probiotici e prebiotici nel trattamento del paziente MICI, e con quale ruolo. Ne parliamo, nell'ambito di "Microbiota, FMT in IBD" con il Dr. Giovanni Marasco (Dipartimento Scienze Mediche e Biologiche, Università di Bologna IRCCS S. Orsola).
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"Negli ultimi due decenni c'è stato un cambiamento nel paradigma del trattamento dei pazienti con patologie gastrointestinali croniche e tra queste anche delle malattie infiammatorie croniche intestinali.
Siamo passati da regimi dietetici di esclusione di cibi potenzialmente tossici e pro infiammatori a nuove evidenze riguardo l'implementazione nella dieta di sostanze con un effetto benefico e tra queste abbiamo sicuramente i prebiotici e probiotici.
I prebiotici si definiscono come dei substrati che vengono metabolizzati e dalla nostra flora batterica intestinale e che hanno un effetto benefico per l'uomo poco investigati.
Tuttavia, nella malattia di Crohn abbiamo qualche evidenza, maggiore sul loro utilizzo, soprattutto per quanto riguarda il frutto-oligosaccaridi nei soggetti con colite ulcerosa. Quindi dati molto promettenti ma ancora da confermare. Per quanto riguarda invece i probiotici, ormai conosciamo tutti l'effetto dei probiotici, soprattutto nei pazienti con colite ulcerosa, sia per il mantenimento della remissione, sia, secondo i dati di una metanalisi recentemente pubblicata, nell'induzione della remissione nelle forme di colite lieve o moderata, ulteriormente i probiotici, soprattutto le formulazioni multi-ceppo, risultano molto efficaci nel mantenimento e nell'induzione della remissione dei pazienti con paucite cronica.
Ovviamente abbiamo bisogno di ulteriori studi per investigare altri ceppi probiotici e loro specifico effetto e ovviamente testare quelli che sono i probiotici di nuova generazione nel contesto delle malattie infiammatorie croniche intestinali.
D A volte troviamo l'etichetta probiotico anche al supermercato, come ci dobbiamo comportare? Ovviamente non in presenza di una patologia, ma nei confronti di messaggi come questi.
Allora sicuramente esistono dei cibi implementati con probiotici e peraltro molto spesso implementati con probiotici con delle evidenze cliniche a supporto ovviamente soprattutto in ambito patologico. Quindi in quello delle malattie infiammatorie croniche intestinali è molto importante la ceppo-specificità. Ma quindi un probiotico non vale l'altro e conviene sempre affidarsi ai consigli del medico curante o del gastroenterologo di riferimento per assumere quei certi probiotici dotati di comprovata efficacia in ambito di patologia infiammatoria cronica intestinale.
D “In una consensus conference internazionale evidentemente ci si confronta anche dal punto di vista di quelli che sono gli approcci dietetici della popolazione cosa ci può dire a questo riguardo?”
Sicuramente la dieta è un modulatore molto forte del microbiota intestinale dei soggetti e sappiamo come la disbiosi al centro del processo fisiopatologico delle malattie infiammatorie croniche intestinali.
E ci sono tantissime evidenze ormai in letteratura su molti regimi dietetici, sia di implementazione sia di esclusione. Possiamo dire con buona certezza, però, che la dieta mediterranea, quella dotata del maggior effetto, soprattutto nel paziente con colite ulcerosa, quando utilizzare la dieta? Non per l'induzione della remissione: per far andare il paziente in remissione abbiamo sempre bisogno di terapie, spesso terapie farmacologiche, ma la dieta riveste un ruolo molto molto importante nel mantenimento della remissione, quindi successivamente verosimilmente al trattamento farmacologico.”
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