Vino genuino dell'orto di Ubaldo
Автор: Stefano Pucci
Загружено: 2025-10-04
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Venerdì 6 settembre 2024 ho vendemmiato nell’Orto di Ubaldo. Come faceva mio padre, ho cercato di seguire ogni sua indicazione. Sono anni ormai che mi occupo dell’eredità di questi piccoli filari situati proprio tra due torrenti, la Freddana e quello più piccolo di Renipoli. Già a suo tempo era una scommessa riuscire a produrre un po’ di uva visto la zona estremamente umida e situata sotto monte dove il Sole anche se con estati calde non riusciva mai completamente a far maturare bene i grappoli. Per riuscire a produrre un vino dignitoso ma soprattutto genuino, non filtrato e senza aggiunte di solfiti e che riuscisse a raggiungere almeno 11/11,5 gradi per la sua conservabilità annuale, si comprava (e compro ancora) circa 1 quintale di buona uva rossa da vino, non importava che fosse San Giovese o Montepulciano d’Abruzzo, doveva essere sana e ben matura. Ma attenzione, in questi ultimi anni le cose si sono complicate ed è sempre più difficile riuscire ad ottenere buoni risultati. In paese e nelle zone vicine sono quasi scomparse le viti familiari, nessuno più si vuole complicare la vita, le abbandonano o le tagliano, è più semplice e costa sicuramente meno andare a comprare il prodotto finito nelle grandi cantine. Gli insetti, gli uccelli e la volpe ghiotti d’uva non gli resta che “assalire” le poche viti eroiche sopravvissute, praticamente una guerra, senza contare poi l’ambiente sempre più “schizofrenico” e allora mi tocca cogliere l’uva non appena inizia a maturare di notte, per non incorrere in problemi seri di punture di vespe. Prima la poca uva fragola bianca, quella francese poi quella nera, la metto in cantina al fresco e non appena è disponibile l’uva da vino (di solito passa sempre 1/2 settimane) si riesce a “pigiarla” tutta assieme. A distanza di 1 giorno il mosto è iniziato a bollire e questo video racconta la mia produzione familiare.
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