ALLARME BUNDESBANK SUL DEFICIT IN GERMANIA: CONTI IN CRISI/ INDELICATO: I RISCHI PER EUROPA E ITALIA

Su IlSussidiario.net è andata in onda un’intervista a Mauro Indelicato, giornalista e analista geopolitico, dedicata alla situazione dei conti pubblici tedeschi e alle sue implicazioni politiche ed europee. Nel corso del confronto è stato affrontato l’allarme lanciato dalla Bundesbank sul possibile aumento del deficit della Germania fino al 4,8% entro il 2028, un dato che, secondo Indelicato, non può essere letto solo come una fotografia contabile, ma va interpretato anche come un segnale politico rivolto al nuovo governo guidato da Merz.

L’analista ha spiegato che la Germania sta progressivamente perdendo il ruolo di modello di disciplina fiscale che ha rappresentato per decenni il caposaldo della politica economica europea. Alla dimensione tecnica del disavanzo si affianca infatti una questione più profonda, legata alla necessità di ripensare il modello di sviluppo tedesco. Berlino, ha ricordato Indelicato, ha costruito la propria crescita degli ultimi vent’anni su due pilastri oggi venuti meno: l’export verso i mercati emergenti, in particolare la Cina, e l’energia a basso costo proveniente dalla Russia.

Il rallentamento industriale sta erodendo la base imponibile, aumentando la disoccupazione e innescando un circolo vizioso che porta a una maggiore spesa per il welfare. Pur partendo da una situazione strutturalmente più solida rispetto a Paesi come Francia e Italia, la Germania si trova ora ad affrontare problemi simili, aggravati dall’invecchiamento della popolazione e dalla riduzione della forza lavoro. Secondo Indelicato, la vera sfida per il governo tedesco non è limitata alla legislatura, ma riguarda una strategia di lungo periodo capace di ridisegnare l’industria e l’economia dei prossimi vent’anni.

In questo quadro, l’intervista ha evidenziato come la svolta tedesca possa aprire nuovi scenari anche per l’Italia e per l’Unione Europea. L’Europa, sempre più vulnerabile sul piano strategico ed economico, è chiamata a scegliere se rafforzare la cooperazione su dossier comuni come difesa, industria e transizione energetica. Per Indelicato, solo un’azione realmente europea potrà trasformare l’attuale crisi in un’opportunità per il futuro del continente.


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