Stabilizzare le placche aterosclerotiche per ridurre il rischio di infarto. Oggi è possibile
Автор: PharmaStarTV
Загружено: 2022-11-11
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Alla base della cardiopatia ischemica c'è la formazione di placche aterosclerotiche nel circolo vascolare arterioso; quando sono stabili, progressivamente ostruiscono meccanicamente il lume vascolare e portano all’angina stabile, che si manifesta sotto sforzo. Quando le placche sono invece caratterizzate da una forte componente lipidica e da una cappuccio fibroso di spessore ridotto, aumenta il rischio che la placca si rompa, portando alla formazione di trombi con conseguente rischio di infarto e di morte improvvisa.
Diventa quindi fondamentale non solo ridurre i livelli di colesterolo, ma aumentare la stabilità delle placche aterosclerotiche; questi obiettivi devono essere perseguiti in tempi rapidi dopo un primo evento cardiovascolare maggiore, per ridurre il rischio di recivida e la terapia ipocolesterolemizzante a base di statine ad alta attività, ezetimibe e soprattutto gli inibitori del PCSK9 come alirocumab si sono dimostrati efficaci.
He parla ai microfoni di PharmaStar il Dr Francesco Saia, cardiologo al Policlinico Sant'Orsola di Bologna, che abbiamo incontrato a Milano al 43esimo congresso del Gise, la società italiana di cardiologia interventistica.
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