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Vi presento come preparare la cucina giapponese quotidiana.

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Buongiorno a tutti! Oggi vi presento una mia video ricetta per il Narazuke
e il Nukazuke, che sono due tipi di “Tsukemono” ovvero sottaceti giapponesi.

Il Narazuke è un prodotto ottenuto lasciando maturare a lungo frutti come il melone giapponese (uri) dopo averli immersi più volte nel sake kasu che è il residuo della fermentazione del sake oppure nel mirin kasu che è il residuo di mirin.
Il Nukazuke invece, è verdure in salamoia con la crusca di riso.
Entrambi sono alimenti tradizionali giapponesi conservati.


Gli ingredienti sono questi
Per Narazuke
400g di melone giapponese “Uri”
90g di sale
40g di pasta di mirin

Nukazuke
1 sedano
1 melanzana
1 cetriolo
1/2 carota
1 Avocado
1 contenitore di pasta fermentata di crusca di riso

Oggi preparo il Narazuke veloce :
1 Taglio via estremità del melone uri e lo divido a metà, poi elimino dei semi interni con un cucchiaino. Lo taglio a pezzi adeguati.
3 In un sacchetto di plastica con una chiusura a cerniera metto l’uri e il sale, poi lo massaggio bene. Lascio riposare in frigorifero per una notte.
4 Il giorno dopo scolo l’uri.
5 Nel sacchetto verso il mirin kasu e lo faccio ammorbidire fuori dal sacchetto. Una volta sciolto aggiungo l’uri salato, poi lo faccio marinare in frigo per qualche giorno.
6 Trascorso il tempo, tolgo l’uri dal sacchetto ed elimino la pasta di mirin con carta da cucina.
7 Lo affetto a fettine sottili.
8 Preparo il Nukazuke :
Sbuccio il sedano e lo taglio a pezzi adeguati. Taglio l’avocado a metà, elimino il seme e lo sbuccio.
9 Taglio via estremità del cetriolo e lo divido a metà.
10 Sbuccio la carota e taglio via estremità.
11 Taglio via estremità della melanzana.
12 Immerso tutte le verdure nella pasta fermentata di crusca di riso, cercando di coprire bene con la pasta.

Questa pasta viene consevata in un vaso o in contenitore e può durare molti anni, anzi è ancora di piu preziosa se viene tramandata di generazione in generazione.
Può essere lasciata a temperatura ambiente oppure conservata in frigo.
10 Le verdure possono essere già mangiate dal giorno successivo, ma molto dipende dal gusto personale. Chi ama un sapore più acidulo può lasciare anche per qualche settimana, avendo però con cura di rimescolare la pasta ogni pochi giorni per evitare la formazione di muffe sulla superficie.
11 Trascorso Il tempo desiderato, tolgo le verdure dalla pasta e le sciacquo.
12 Le asciugo e le affetto a fettine sottili.
13 Trasferisco tutte le verdure in un piatto da portata.

Questi tsukemono sono ricchi di nutrienti e pieni di umami: un autentico slow food giapponese, buono, pulito e giusto.

Provateci!
Buon appetito!

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